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Lu Monf. (Al)

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Lo stemma che rappresenta il comune di Lu da oltre cent'anni, nel cui campo figurano la mezzaluna e tre stelle, ha una tradizione storica locale che non è però riportata nelle vecchie raccolte araldiche o in analoghe pubblicazioni. Il paese sembra sia stato posseduto, per un lasso di tempo non precisato, dai saraceni quando corseggiavano la costa del Tirreno; la mezza luna e le stelle ricorderebbero appunto la bandiera islamica.
Lu, si dice, deriverebbe da Lucus, il bosco sacro dei romani, mentre altri sostengono invece che il nome derivi dalla LV (cinquantacinquesima) legione romana, oppure dalla Legio quinta (L. ~), la legione di Cesare che si fermò da queste parti al ritorno dalle Gallie. Ma l'ipotesi più probabile secondo lo storiografo luese Albino Tizzani è che il nome di Lu derivi da una lapide millenaria che si trovava presso la strada romana della valle Grana: lega quinta, sempre L.V.
Il centro è situato sulla cresta di una collina (307 metri sul mare) sulla cui cima si erge una antica torre che per secoli ha svettato solitaria, dando una particolare caratteristica al paese. Purtroppo accanto alla torre è sorto un edificio adibito a ponte radio per i servizi telefonici di stato, con installate sulla sommità antenne paraboliche che deturpano il suggestivo panorama. Lu conserva ancora alcune case del XV secolo, avanzi delle fortificazioni e appunto l'antica Torre di segnalazione. La Chiesa di Santa Maria Nuova, iniziata nel 1479, racchiude nelle fondamenta la romanica Chiesa di San Pietro. All'interno si conservano pregevoli tavole in legno, la Madonna del Rosario di scuola vercellese e Le cinque vergini di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, mentre un Sant'Antonio è attribuito alle figlie del Caccia. Alla chiesa appartiene anche il più famoso quadro di Pier Francesco Guala, I canonici di Lu, oggi al Museo di Casale.
La Chiesa di San Giacomo ha il campanile e la facciata in stile barocco e la tribuna dell' organo scolpita in legno. La Chiesa di San Nazzaro conserva un fonte battesimale ligneo cinquecentesco, dipinti del Caccia e un Crocifisso artistico in legno di autore ignoto.

(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore)