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Montiglio (At)

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da www.panoramio.com

da I castelli del Piemonte ed. Gribaudo

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Il Paese è arroccato su un colle che domina la Valle Versa e il centro si snoda da Piazza Regina a Piazza Umberto I.
Quest'ultima è luogo vivace ed animato dove si svolgono le attività del mercato al venerdì ed è il punto di partenza per altre manifestazioni; qui si trova la piccola chiesa di San Rocco che risale alla metà del XVII secolo. La posizione più alta del Castello di Montiglio è occupata dalla torre a tre piani che poggia su tre ordini di terrazze e termina con un alto muro di cinta che circonda l'intero maniero. In origine fu un fortilizio ed in seguito allargato per racchiudere edifici autonomi ognuno destinato ad una famiglia di nobili riunitesi in un "consortile" rappresentante un'entità giuridica ed economica di maggiore rilevanza. Montiglio è definito il Paese delle Meridiane in quanto ne vanta circa cinquanta, restaurate o create dal montigliese Mario Tebenghi. Di notevole effetto la rosa dei venti che si può ammirare percorrendo la strada che da Montiglio porta a Cunico
.

Montiglio  Monferrato
La storia del Comune di Montiglio Monferrato deve essere ancora scritta perché per ora non esiste storia ma solo la cronaca poiché il Comune è nato solamente nel settembre del 1998 con la fusione dei Comuni di Montiglio, Colcavagno e Scandeluzza. A ben vedere fino al 1300 Montiglio, Scandeluzza e Colcavagno facevano parte del Marchesato del Monferrato anche se Montiglio aveva una maggior valenza politica; quindi nulla di nuovo sotto il sole e ancor di più se si pensa che il nome, prima della Seconda Guerra Mondiale, era già Montiglio Monferrato

 

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L’etimologia del nome secondo alcuni studiosi deriva dal latino monticulus (piccolo monte), secondo altri da mons tilius (monte dei tigli). Non sembra invece accettabile l’opinione tradizionale secondo cui Montiglio deriverebbe dai tre fratelli Montiglio cui Carlo Magno donò le terre in questione.

Se mai sarebbe più logico il contrario ossia il feudo dà origine al cognome dei Signori del feudo medesimo. Sappiamo che le più antiche notizie di Montiglio compaiono in documenti di fine secolo IX come compreso nella contea del Monferrato. Il primo signore fu il visconte Roberto agli inizi del 900. Nel corso dello stesso secolo passò al marchese Berengario II, poi al conte di Vercelli Aimone di Mosezzo. 
Successivamente i discendenti Radicati mutarono il cognome in Montiglio.

L’imperatore Federico Barbarossa nel 1164 riconobbe la Signoria del luogo ai Marchesi di Monferrato. 
Tra il 1100 e il 1200 scoppiò la guerra con il comune di Asti che voleva assoggettarlo.
Montiglio rimase sotto la signoria del Monferrato fino al 1290, anno in cui il marchese Guglielmo di Monferrato fu condotto prigioniero ad Alessandria. 
Da allora Asti dominò per circa trent’anni.
Quando Asti cadde sotto la signoria Angioina, Montiglio tornò ai signori di Monferrato. 
I feudatari locali avevano in ogni modo esercitato il potere diretto, costituendo con passaggi e divisioni un consortile signorile.

Fecero parte del consortile numerose famiglie locali fra cui Malpassuto, Cocastello, Meschiavino, Grisella, de Braida e soprattutto i Cocconito titolari del feudo e proprietari del castello che trasmisero il tutto ai marchesi di Borsarelli di Rifredo.

Nel 1617 Montiglio fu assediato e conquistato dai Savoia e ceduto l’anno successivo al duca di Mantova.
Nel 1657 Montiglio fu nuovamente assediato e conquistato dalle truppe francesi.
Solamente nel 1708 Montiglio fu aggregato allo stato sabaudo.

Attualmente il castello è di proprietà di una società che cura corsi di formazione sulla comunicazione ed è un laboratorio d’arte e cultura.