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Moransengo(At)


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da I castelli del Piemonte ed. Gribaudo

All' estremo confine nord-ovest della provincia, Moransengo si adagia su una lunga dorsale collinare che domina la valle dove stanno le sorgenti del torrente Stura, circondato da vigneti e boschi. Può essere raggiunto sia dalla statale Asti-Chivasso (con deviazione per Cocconato) come dalla Chivasso-Casale, lasciandola a Cavagnolo. Come molti altri paesi situati nella stessa zona anche il nome di questo comune è munito del suffisso -engo a chiara dimostrazione della sua origine germanica e più esattamente longobarda. La prima parte invece sembra derivare da un nome di persona di origine latina e precisamente da Maurentius.
Posto fin dalle origini sotto l'alta signoria dei Monferrato, passò poi nei secoli X e XI nel dominio diretto di numerose famiglie finché nel 1164 l' imperatore Federico I Barbarossa lo rese al marchese Guglielmo di Monferrato che lo terrà lungamente trasmettendolo ai suoi discendenti.
Questi ultimi tuttavia lo concederanno in feudo ad alcune delle principali famiglie dominanti il territorio di Montiglio, quali i Malpassuto e i Coccastello, o anche i Radicati di Cocconato. Posseduto in parte dai Bersano intorno alla metà del XVI secolo, subirà altre vicende finché sarà acquistato nel 1680 dal mercante Carlo Andrea Galiziano che ottenne così il titolo di conte trasmettendolo ai suoi eredi finché, intorno al 1770, passò ai conti Mazzetti di Saluggia. Posto a circa un chilometro a est dell' abitato, in cima a un colle elevato, sta il Castello, attualmente destinato a privata abitazione; la costruzione, pur essendo di origine antica, ha subito nel corso del Settecento radicali trasformazioni che l' hanno portata ad assumere l'aspetto attuale di residenza signorile. L'edificio è costituito da due corpi uniti ad angolo, di altezza e aspetto differenti fra loro: la parte più interessante è la facciata principale, preceduta da un doppio scalone, ma gli scarni elementi decorativi sono presenti nella facciata interna.
La Parrocchiale dei Santi Agata e Vitale si presenta con una semplice facciata settecentesca in cotto.

(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore)