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Piea(At)

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La Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo

da I castelli del Piemonte ed. Gribaudo

L'abitato è posto su una collina ed è dominato dal castello circondato da un ampio parco: il comune si estende sui due versanti della valle del rio Bravie, nel settore nord-ovest della provincia. Variamente indicato nei documenti alto medioevali (Pladia, Plagia, Playa, Pleya), è con ogni probabilità da ricondurre alla voce del latino medioevale plagia, nel significato di "lieve pendio": etimologia del tutto rispondente alla posizione del paese. Il territorio era già abitato in epoca romana, come risulta da una lapide murata in una parete del castello, in cui si ricorda la gens Cominia.
Intorno al Mille, Piea risulta infeudata in parti uguali ai signori di Riva (poi detti di Piea) e ai conti di Biandrate e tale situazione perdura fino alla metà del Trecento, allorché la parte spettante ai primi passa dapprima ai Pelletta e poi ai Roero. Questi ultimi divengono in seguito i soli signori del luogo e nel 1758 ottengono dai Savoia il titolo comitale nella persona di Carlo Roero; estintasi
la loro stirpe agli inizi del XIX secolo, il feudo è attribuito al marchese Annibale Faussone.
Alla sommità del colle su cui si adagia il paese si erge il massiccio Castello circondato da un vasto parco entro il quale sono comprese altre costruzioni, cioè una cappella e alcune case, come dipendenze del medesimo. Fin dal XII secolo risultano notizie di un castello che doveva occupare il sito di quello attuale: esso fu restaurato nel XV secolo, ma successivamente iniziò uno stato di progressivo abbandono che fece sì che nel Settecento (e più precisamente fra il 1724 e il 1762) fosse quasi completamente rifatto in forme lineari secondo lo stile del tempo. Un maestoso scalone conduce all'interno dove, particolarmente interessante, è il salone centrale affrescato dai fratelli Galliani.
Accanto all'ingresso al parco del castello sorge la Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, bella costruzione del tardo Settecento a cui si affianca un alto campanile cuspidato: il luminoso interno con volta a botte è piacevolmente decorato in stile barocco.
(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore)