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Pino Torinese (To)

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da www.panoramio.com
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Anni '50 circa

Il borgo di Pino si distende sull' "aprico pinario", paesaggio collinare tra i 500 e i 650 metri di altezza, dominando le valli di Reaglie e di Mongreno verso il Po (e quindi Torino), e le valli Maiolo, dei Ceppi, di San Michele, di San Nazario, di Balbiana e di Castelvecchio verso Chieri.
Il capoluogo sorge tra il colle detto "della Torre rotonda", sede dell'osservatorio astronomico di Pino Torinese, e il colle di Montosolo, su cui si ergeva un castello medioevale, del quale rimangono solamente i resti di una torre.
Il territorio della zona è abbastanza povero di acqua, tranne alcuni torrenti stagionali, dei quali il più famoso è il Tepice. Pertanto l'approvvigionamento idrico è stato a lungo un problema, risolto solo nel 1954 con la costruzione del nuovo acquedotto per la collina.
La storia di Pino, data la posizione del luogo, è molto legata ai rapporti tra Torino e Chieri.
Infatti sin dall' epoca romana gli abitanti di Carrea Potentia (toponimo latino di Chieri) edificarono sull'aprico pinario un acquedotto per rifornire la città; di questa costruzione sono però giunti a noi solo pochi reperti. Dal ritrovamento di alcune lapidi funebri, rinvenute in più occasioni nelle valli pinesi, si è supposto che tra il III e il IV secolo dopo Cristo, una gens Polliia, abbia lasciato Chieri per stabilirsi nel territorio di Pino. Qui avrebbe fondato il più antico nucleo cittadino: Mons Surdus (dal quale sarebbe derivato Montesordo, poi Montosolo ).
Dopo il crollo dell' impero romano la zona venne abbandonata e non si trovano testimonianze di avvenimenti degni di nota fino alla fine del IX secolo, quando, nel diploma con il quale l' imperatore Ottone III conferma il dominio del vescovo di Torino sui territori del chierese, si accenna alla presenza a Montosolo di una cappella dedicata a San Silvestro tenuta dai monaci silvestrini di Nonantola (996).
I monaci abbandonarono nel 1034 Montosolo, cedendo le loro proprietà ai conti di Biandrate i quali, a loro volta, le passarono al monastero di Cavour.
Dopo la morte della contessa Adelaide di Susa, avvenuta nel 1091, e la turbolenta situazione che ne derivò, il vescovo di Torino proclamò Montosolo signoria vescovile, soprattutto poiché il luogo era divenuto un punto di importanza strategica sulla strada fra Torino e Chieri.
Ormai la cappella edificata dai monaci di Nonantola era in rovina e al suo posto venne costruita la cappella di San Giorgio al Pinallo, sotto la giurisdizione di Santa Maria di Chieri.

(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore)

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