TORINO
ALTRI PALAZZI
(ANONIMI)

PALAZZO ACCORSI

In via Po 55, l'edificio è sede della Fondazione Pietro Accorsi e ospita i tesori d'arte raccolti in tanti anni da un personaggio singolare come Accorsi (1891-1981), appassionato antiquario. Di umili origini, si interessò fin da giovane all'arte effettuando acquisti anche per il Comune di Torino, come se avvenne per il dipiento Ritratto di gentiluomo, di Antonello da Messina, e la seconda parte delle Très belles heures del duca di Berry. Accorsi istituì una fondazione, legata al suo nome, per la cura e lo studio della sua collezione d'arte settecentesca con lo scopo di diffondere la conoscenza dell'antiquariato e farlo amare. La fondazione continua ad attirare un gran numero di visitatori e il Palazzo di via Po è ormai una meta d'obligo per chi vuole scoprire la Torino dell'arte.

da: I palazzi di Torino - Renzo Rossotti

PALAZZO DEGLI STEMMI

Un edificio discusso, che ha fatto molto parlare di sé, anche per avvenimenti catastrofici. Quando, dopo l'occupazione francese, si provvide a ridare a Torino nuova vita, si trattò soprattutto di superare un periodo di degrado e di povertà. Ci si rivolse perciò a chi poteva dare qualcosa, offire la propria generosità; si chiesero finanziamenti, in particolare alle famiglie abbienti, prima ancora che a quelle nobili. Queste vennero stimolate con la prospettiva di essere poi, in compenso, ricordate per sempre. Si spiega così la nascita del Palazzo degli Stemmi, nella risorta via Po. Ogni nobile poteva, dando contributo, inserire il proprio emblema sulla facciata di un palazzo che si andava prospettando in via po, la "regina delle vie torinesi" per eccellenza. Ci si estese a poco apoco, per tale riconoscimento sulla pietra, sulle superfici degli edifici dal numero 20 al numero 28 della strada e ciò che ne scaturì venne globalmente definito Palazzo degli Stemmi, per il susseguirsi delle insegne che presentava, legate a famiglie nobili del vecchio Piemonte. L'edificio, con la pesante facciata, danneggiato nel corso della seconda guerra mondiale a causa dei bombardamenti, nel giugno del 1984 subì un grave cedimento, un crollo che sul momento sembrò quasi irreparabile. I restauri durarono alungo creando problemi per la totale incastellatura dell'edificio in una via così centrale e sempre animata di traffico come via Po. Rimesso in sesto, il palazzo presentò poi altri problemi di ristrutturazione e venne nuovamente sottoposto a restauri all'inizio del 2000.

da: I palazzi di Torino - Renzo Rossotti

PALAZZO DEL MONTE DI PIETA'
Il Palazzo che da il nome alla via ospita l'Istituto nato con l'Opera Pia di San Paolo nel 1563 che vi stabilì la propria sede. La Compagnia San Paolo, fondata per la difesa della Fede Cattolica contro l'eresia da Padre Leonardo Magnano e da alcuni soci della Cofraternita del Santo Rosario, ebbe vita nel convento di San Domenico, sotto la direzione spirituale del Padre inquisitore Pietro da Quinziano. Nel 1578 l'Opera Pia istituì l'Ospedale di Carità e nel '79 ricostruì sulla base di nuovi ordinamenti il Monte di Pietà; nel 1580 fondò l'Albergo di Virtù.

MUSEO SCIENZE NATURALI (EX OSP. S.GIOVANNI BATTISTA)

In via Giolitti (un tempo via dell'Ospedale, appunto) con via Accademia Albertina, via San Massimo e via Cavour, dove vi è il vero ingresso dell'ex ospedale. Questo antico ospedale il cui vero nome è Ospedale Maggiore di San Giovanni e della Città di Torino, costruito in cupo mattone con tratti severi da Amedeo di Castellamonte, portato a termine, dopo la scomparsa dell'architetto da Gian Francesco Baroncelli e dal Garove. All'ospedale il Vittone aggiunse nel 1757 il Teatro Anatomico, consigliato a Carlo Emanuele III dal celebre chirurgo torinese Bertrandi. Quando l'edificio sorse presso gli allora esistenti bastioni, rappresentò un modello della scienza ospedaliera del tempo. Forse, come ospedale, risultava alquanto lugubre, con i corridoi e lunghe corsie. Per oltre due secoli, comunque, funzionò, continuando la prorpia attività anche in tempi recenti..

da: I palazzi di Torino - Renzo Rossotti
PALAZZO VALLESA DI MARTINIANA

In via San Dalmazzo 15, sull'angolo di via Santa Maria, sorge questo edificio progettato da Michele Luigi Barberis nel 1873 al posto di vecchi casamenti, già con il proposito di un totale risanamento della zona. Nel 1643 l'arcivescovo Giulio Carlo Bergera aveva venduto a Maurizio Filippa, consigliere di Stato e delle Finanze di Madama Reale, Cristina di Francia, il proprio palazzo, che negli anni successivi venne rimodernato secondo le esigenze della famiglia. Nel 1719 il conte Carlo Baldassarre Filippa di Martiniana ingrandì la proprietà con un fabbricato adiacente per avere più alloggi da affittare. Nel 1783 la contessa Giuliana della Martiniana, sposata al conte Vallesa, paggio d'onore di Vittorio Amedeo II, decise di fare costruire una nuova residenza. Il Palazzo della Martiniana si presentava in cattivo stato. Il Barberis portò a realizzazione il progetto e il nuovo palazzo fu pronto verso il 1790.

da: I palazzi di Torino - Renzo Rossotti
SAN PIETRO IN VINCOLI
Via San Pietro In Vincoli (borgo Dora)
Noto come cimitero degli impiccati perchè accoglieva i giustiziati nel vicino Rondò della Forca. Ora, dopo ilrestauro del 1985, ospita la Biblioteca del Museo nazionale del cinema.