TORINO

IL FASCINO DEI PORTICI

La prima idea dei portici aspetta a Ascanio Vittozzi nel Seicento, progetto ripreso da Carlo di Castellamonte per la piazza reale, detta di San Carlo. I viaggiatori che nei tempi sostarono a Torino rilevarono, concordi, l'originalità della passeggiata coperta che la città era in grado di offrire ai suoi fortunati abitanti.

Edmondo De Amicis passeggiando sotto i portici nelle sere d'inverno (1880) notava: "par d'essere in una galleria d'un palazzo grandissimo, dove i convitati sfilino rispettosamente". E Guido Gozzano in "Torino d'altri tempi" vedeva nei Portici della Fiera in Piazza Castello una folla immensa capace di recitare il suo passeggio "disposta a coppie come nelle incisioni in rame e nelle stoviglie di Savona".

Molto amata dai Torinesi, via Po è la strada porticata per eccellenza, anche perché sul lato nord, nel 1820  si volle dare copertura continua alla "passeggiata del Re". Spettano al momento risorgimentale i primi progetti dei portici che s'irradiano da piazza Castello lungo via Pietro Micca, via Cernaia, Porta Susa, corso San Martino, piazza Statuto. Gli sviluppi porticali di questo originalissimo percorso furono elaborati tra Ottocento e Novecento e il completamento più recente fu realizzato con la torre di piazza Statuto.

"A Torino tutto è apparizione. Si esce su una piazza e ci si trova di fronte un uomo in pietra che ci guarda come solo le statue sanno guardare...". Le parole sono di Giorgio De Chirico. La Torino delle piazze porticate offre al visitatore, proprio all'arrivo davanti alla stazione, la purissima geometria di piazza Carlo Felice. Entrando sotto i portici da Porta Nuova possiamo andare fino a Porta Susa senza mai uscire dai portici. Lo stesso dicasi da piazza V.Veneto. Lo sviluppo totale dei portici è di 18 km di cui 13 km continui e connessi. La città sabauda conquista il primato di possedere la più ampia zona pedonale d’Europa. Lastricati in con stili diversi, dalla pietra grigia di via Po al marmo di via Roma, i portici torinesi sono un caso urbanistico, architettonico, estetico e socio-economico unico.

I MURAZZI

Clic per infrandire

Vennero costruiti nel 1830-35 e conclusi solo nel 1873: una grande passeggiata lungo il fiume al posto di concerie, lavanderie, botteghe artigiane,mulini e depositi per barche di pescatori. Dopo un lungo periodo di abbandono e degrado, dal 1990 i Murazzi ebbero una rinascita. Ora sono considerati il luogo del divertimento alternativo e sono una meta fissa delle notti torinesi. Le più importanti manifestazioni sull'acqua si svolsero e tuttora hanno luogo su questo tratto del fiume. Per chi dice che nel Po non si pesca più, una foto scattata nel mese di ottobre 2009 in occasione di una gara di pesca nel tratto dopo il ponte Isabella.

BALON

 

Il mercato del Balon prende il nome dall'omonima zona alle spalle di Porta Palazzo. A metà dell'Ottocento il luogo era frequentato dai rigattieri torinesi; oggi è il posto ideale per scoprire le botteghe che propongono prodotti e manufatti di ogni specie. Il sabato è il giorno del mercato che diviene il cuore pulsante di quest'area legata alla tradizione popolare. La seconda domenica del mese è la volta del Gran Balon: dai giocattoli ai mobili d'antiquariato, dai pizzi e merletti agli oggetti per i collezionisti, una varietà di offerte che fanno di questo mercato un punto d'attrazione per il pubblico proveniente da tutta Italia.

DENTIERA SASSI-SUPERGA

Tre chilometri immersi nel verde e nella quiete per poi godere di un panorama unico: dal capolinea di Sassi, con la storica tranvia a dentiera, si giunge a quella che il celebre Jean-Jacques Rousseau definì “la posizione più incantevole del mondo”, dove trova splendida collocazione la Basilica di Superga. Le vetture del 1934, recentemente restaurate, conservano rigorosamente le caratteristiche dell’epoca e conferiscono al viaggio un’atmosfera d’altri tempi.

I TORET E IL TORO

   

I "torèt": ne sono rimasti pochi, sono diventati una rarità, quasi storici.

Il "toro rampante" sotto i portici di piazza S.Carlo. Porta bene, dicono, calpestare la "parte maschia": si assiste così, talora, l'incerto balletto di qualche torinese o turista che, fingendo di incespicare, pone il piede sulla parte interessata.

Il simbolo della città, il toro, campeggia in vari luoghi, ma è discreto e non trabocca: bisogna individuarlo.
A sinistra sul portone di via Milano 13 (cort dij Canònich) e a destra nel palazzo in via Vico2

LUCI D'ARTISTA

Come ogni anno, in occasione delle festività natalizie, le vie e le principali piazze vengono illuminate dalle luci create dai migliori artisti. Qui alcune foto e sotto il video da LaStampa.

VIDEO LUCI D'ARTISTA
 Elenco di tutti i video

TORINO OLIMPICA