Piazza Solferino Altre immagini
(già del bosco, ossia del mercato della legna)

Come si puo notare in queste prime foto la vistosa differenza, rispetto ai giorni nostri, manca la fontana Angelica. La statua che si vede al centro, è la statua del Generale Ettore de Sonnaz, spostata nel 1923 in piazza Arbarello nel giardino della Cittadella. Era stata piazzata nel 1883.


da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)
L'11 marzo 1862 veniva decretato che piazza Venezia doveva diventare l'area per il mercato dei combustibili, mentre la piazza vicina sarebbe diventata, con modifiche ed abbellimenti, piazza Solferino. Piazza Venezia era situata tra corso Galileo Ferraris e piazza Solferino nel terreno poi occupato dalle scuole Margherita di Savoia e Principessa Letizia e dal vecchio palazzo dei telefoni. Nella foto è visibile sul lato destro l'edificio del peso pubblico che conteneva anche le abitazioni degli addetti. Sulla torretta dell'edificio furono installati, uno per lato, quattro orologi.

Piazza Solferino (teatro Alfieri e fontana Angelica)

Il teatro Alfieri fu costruito nel 1855, distrutto da un incendio nel 1858 venne ricostruito sullo stesso disegno. Nuovamente distrutto da un incendio nel 1927 e infine da un bombardamento nel 1942, venne ogni volta riedificato. Si nota, dove ora c'è lingresso del teatro, era occupato da un ristorante annesso al teatro

da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)

La fontana Angelica di Piazza Solferino fu costruita grazie a finanziamento privato del ministro Paolo Baiotti, della cui madre prese il nome. Venne inaugurata il 28 ottobre 1929. Le figure scolpite rappresentano le quattro stagioni: primavera ed estate le statue femminili, autunno ed inverno i due giganti al centro. Si dice che avrebbero un significato magico: l'Inverno guarda verso Oriente, punto sacro da cui si leva il sole (si dice che lo scultore modificò l'orientamento della testa quando si decise di spostare la fontana). I due personaggi maschili, Autunno e Inverno, rappresenterebbero Boaz e Jaquim, i due sostenitori delle colonne di Ercole, mitici guardiani della Soglia che immette sull'Infinito. La conoscenza è rappresentata dall'acqua, che entrambe i personaggi versano dagli otri. Le figure femminili rappresenterebbero invece i due aspetti dell'amore, quello sacro (la Primavera, la Virtù) e quello profano (l'Estate, il Vizio) e i due aspetti della conoscenza


da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)
Palazzo Assicurazioni Generali Venezia

All'incrocio di via Pietro Micca e via Cernaia, di fronte alla Fontana Angelica, vi è questo bel palazzo realizzato dal Fenoglio nel 1909 di puro gusto liberty francese.

Qui sopra il palazzo non esisteva ancora, al suo posto un palazzo con colonne all'ingresso. Fine '800 Qui invece il palazzo in costruzione

da supplemento de La Stampa

Piazza C. AlbertoAltre immagini

Si ripara il fondo ancora in pietre, uno degli ultimi. Per secoli il martellare degli stradini è stato sottofondo della vita urbana. C'erano nella piazza, a sinistra, le scuderie dei principi di Carignano, ne è rimasta la facciata. Dietro la facciata, nulla: un'intero isolato di sterpaglie e detriti. È così da chissà quanti anni e resterà così fino al 1974, quando finalmente l'antica facciata sarà incorporata nel palazzo per la Biblioteca Nazionale


Anni '20 del Novecento. Questo è l'edificio della Biblioteca Nazionale prima del bombardamento che lo rase al suolo.
da Torino Anni 20 Ed.Valentino foto di M.Gabinio

da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)

Anche qui siamo agli inizi del 900. Si nota la facciata del Palazzo Carignano prospicente la piazza e una vettura dell'epoca.

Sulla destra l'angolo con via Principe Amedeo


da Alberghi-Ristoranti-Caffè-Negozi della vecchia Torino. Ed. del Capricorno

Via Lagrange angolo via M.Vittoria, nel Palazzo Asinari di San Marzano, negozio tuttora esistente, della Ditta Villarboito, incisori in metalli e fabbricanti di timbri in gomma. Interessanti i due cartigli in bronzo collocati ai lati dell'ingresso, che illustrano le diverse produzioni della ditta.


Piazza Carignano Altre immagini

A destra dell'immagine campeggia la facciata ondulata in mattone a vista della dimora dei Savoia-Carignano, saliti al trono con Carlo Alberto. Questo palazzo, voluto dal principe Emanuele Filiberto, detto il muto, iniziato nel 1679 e proseguito fino al 1683 su progetto di Guarino Guarini, ospitò dal 1848 al 1860 l'aula del Parlamento Subalpino. Dal portone del palazzo usciva Camillo Benso di Cavour per recarsi nel ristorante del Cambio che si trova sul lato opposto della piazza. Di fronte al palazzo, sorge il teatro Carignano, fondato nel 1712 e più volte rifatto. Al centro della piazza spicca il monumento dedicato a Vincenzo Gioberti.

da Calendari Piemontèis Ed. Il Punto Piemonte in Bancarella


da notare il vespasiano nel bel centro della piazza

In piazza Carignano vi è il più prestigioso dei vecchi ristoranti torinesi, entrato nella storia per essere stato frequentato da personaggi illustri, fra i quali Camillo Cavour. Sorto nel 1757, assunse questo nome presumibilmente perchè si effettuava anche il cambio delle monete.
da Alberghi-Ristoranti-Caffè-Negozi della vecchia Torino. Ed. del Capricorno
Sempre in piazza Carignano esisteva fino al 1929 il Grande Ristorante Carignano già Dreher, ora occupato dalla famosa gelateria Pepino.
da Alberghi-Ristoranti-Caffè-Negozi della vecchia Torino. Ed. del Capricorno

Piazza S. CarloAltre immagini
È uno dei più perfetti esempi dell'urbanistica barocca, un tempo piazza Reale (in onore della Madama Reale Cristina di Francia), fu costruita su disegno di Carlo di Castellamonte nel 1640, a conclusione del primo ampliamento della cinta urbana. Le chiese gemelle di S.Cristina e S.Carlo, entrambe risalenti ai primi del '600, verranno completate in tempi diversi, rispettivamente nel 1715 ad opera dello Juvarra e nel 1834, a seguito di una pubblica sottoscrizione, da Ferdinando Caronesi. Al 1838 risale invece l'inaugurazione del monumento equestre a Emanuele Filiberto vittorioso a San Quintino ('L caval 'd Brons), opera dello scultore Marochetti..Il 21 settembre 1864 sul selciato di piazza San Carlo vennero raccolti i corpi di 184 persone, tra morti e feriti, a causa dei moti di piazza scatenatisi a seguito del trasferimento della capitale da Torino a Firenze, sanguinosamente repressi dalla forza pubblica..

da supplemento de La Repubblica


Sulla sinistra l'nizio di via M. Vittoria

L'imbocco di via Roma da piazza San Carlo verso piazza Castello prima del rifacimento.

Da notare il ponteggio sulla chiesa di San Carlo un ponteggio per qualche ristrutturazione

Immagini del 1943
In questa foto si vede l'inizio della piazza da via Santa Teresa con il continuo di via M.Vittoria. Si noti il portone sulla sinistra dove ora è l'ingresso della Galleria San Federico. Il palazzo è stato demolito con il rifacimento di via Roma.
Per l'occasione di Italia '61, circolano bus a due piani per dar modo ai turisti di godersi Torino panoramicamente.
Come si può vedere anche in "Vita di ogni giorno"

(anni Settanta)
Lamentiamoci pure del traffico, ma non pensiamo di dire "una volta era meglio". Queste immagini sono eloquenti sulla qualità della circolazione in Torino.


Via Roma

 

(foto del 1910 ca).Questa è la vera via Roma con vecchi palazzi, senza portici, larga una decina di metri e con i binari del tram. Più commerciale il primo tratto, da piazza Castello a piazza San Carlo, con negozi d'ogni genere, anche d'aspetto modesto. Favorevole alla lenta passeggiata,  agli incontri e alla conversazione, il secondo tratto. Fino all'inizio degli Anni Venti a Torino i veicoli viaggiavano a sinistra come in Inghilterra.


Incrocio via Roma con via Andrea Doria

Incrocio via Roma con via P.Amedeo

In questa inquadratura si vede sulla sinistra il Cinema Ghersi
da 365 Volte Piemonte Ed. Il Punto

In questa altra inquadratura si vede tutta l'entrata del cinema con la prevista proiezione del film Madamoiselle Fifì - Film sonoro


da piazza San Carlo


da piazza Castello



Immagini di via Roma prima dell'allargamento e del risanamento dei quartieri ad essa adiacenti, 1935
(Fototeca, album Via Roma anni trenta. Archivio storico comune di Torino).



Cortili di Via Roma prima del risanamento, 1935
(Fototeca, album Via Roma anni trenta. Archivio storico comune di Torino).

Una rarissima foto colorata a mano

Cosa c'è di strano in questa foto del 1938 di piazza CLN?
Che le fontane del Po e della Dora non ci sono ancora!

via Roma anni Cinquanta

via Roma anni Sessatnta

Via Viotti angolo via Bertola, tratto della via demolita dalla ricostruzione di via Roma
da Torino Anni 20 Ed.Valentino foto di M.Gabinio

Via Bertola con via del Fieno(Botero)
da Torino Anni 20 Ed.Valentino foto di M.Gabinio

Piazza Carlo FeliceAltre immagini

Piazza e giardino, iniziati nel 1851, sono terminati nel 1855. Quattro anni dopo è zampillata la fontana centrale contemporaneamente al servizio dell'acqua potabile a Torino. Tutto questo dava un bel saluto al forestiero arrivato in treno. Comprende un'area di 17.052 metri quadrati al centro del quale si trova il giardino dedicato a Ernesto di Sambuy. Come si nota nella quarta foto in basso il giardino era ancora circondato dalla cancellata in ferro scomparsa in occasione della raccolta "Ferro per la Patria" indetta dal governo fascista durante le sanzioni contro l'Italia nel 1935 e poi agli inizi della guerra 1940-1945. Spicca anche la statua di Massimo d'Azeglio, opera dello scultore Balzico, inaugurata nel 1873. Dalla forma del basamento era chiamata dai vecchi torinesi "La Stua", la stufa, per la somiglianza che aveva con quelle in ceramica fabbricate a Castellamonte. Questa statua oggi la ritroviamo al Valentino all'inizio di corso M. d'Azeglio.

da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)


Qui la vediamo con i pennoni monumentali allestiti per l'esposizione Internazionale del 1911
da 365 Volte Piemonte Ed. Il Punto Piemonte in Bancarella

da Alberghi-Ristoranti-Caffè-Negozi della vecchia Torino. Ed. del Capricorno

Grand Hotel Ligure et d'Angleterre, in piazza Carlo Felice 85 angolo corso Vittorio Emanuele II, fondato nel 1910 dalla Soc.An.Stabilimenti del Ligure che già esisteva il Caffè Ristorante Ligure preesistente dal 1856. Distrutto da bombardamento aereo durante l'ultimo conflitto mondiale, venne ricostruito e inaugurato il 2 maggio 1950. Nel 1970 venne acquistato dalla Compagnia Jolly Hotels che lo chiuse elo ristrutturò nel 1985 con l'attuale intitolazione Jolly Hotel Ligure.

Palazzo della Posta e via Arsenale Altre immagini
 

da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)

La foto illustra l'entrata principale della Posta Centrale in via Alfieri, davanti la quale sosta una vecchia Lancia Beta.
 
Questa foto ritrae il palazzo dal lato di via XX Settembre. La costruzione del nuovo palazzo delle Poste fu iniziata nel 1905 su progetto dell'ing. Ernesto Chiotti. L'inaugurazione avvenne il 22 aprile 1911 alla presenza del Presidente del Consiglio Giolitti.

da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)

La foto illustra l'incrocio con via Arcivescovado di fronte alla sede arcivescovile e al Palazzo dell'Arsenale. Appena dopo il tram sulla destra si intravede il palazzo che diventerà quello famoso della fortuna negli anni Sessanta del 1900.

L'Arsenale, via Arsenale 22, vista da sud, del complesso di edifici su corso re Umberto durante la demolizione del 1929 (foto Mario Gabinio)

Palazzo Banca Commerciale (casa della Vite) via Santa TeresaAltre immagini
 
Il grande palazzo della Banca Commerciale Italiana, in via Arsenale angolo via Santa Teresa, fu inaugurato il 21 dicembre del 1901, costruito su progetto dell'ing. Angelo Santonè al posto della preesistente cà dal rondolin o dla vis, celebrata nei fasti del gioco del Lotto. Casa della Vite, chiamata così per la grossa pianta di vite che curiosamente vi si abbarbicava. Questo grandioso edificio, in stile Rinascimento, è architettato con eleganti colonnati e lezene d'ordine, composito, e le due facciate fronteggianti le vie vennero eseguite interamente in marmo di Carrara con ampio zoccolo in granito. Notevoli le due artistiche cariatidi che ornano la porta d'ingresso all'angolo dell'edificio appositamente smussato. Qui la vediamo sul lato destro della foto.
 
Qui sul lato sinistro di via Santa Teresa con il tram della linea Porta Susa-Barriera di Casale.

da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)



Via Santa Teresa da piazza San Carlo prima del rifacimento di via Roma


Piazza Paleocapa

 

da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)

 

Piazza posta fra piazza Carlo Felice e via XX Settembre. Al centro della piazza vi è la statua in marmo del ministro scienziato Pietro Paleocapa, opera dello scultore Odoardo Tabacchi. Tranne il tratto cinto da portici il resto della piazza è racchiuso da grandi palazzi nei quali avevano sede importanti agenzie ed uffici di navigazione marittima.


da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)

 

Piazza posta fra piazza Carlo Felice e la via omonima. Al centro della piazza vi è la statua in marmo dedicata a Luigi Lagrange, opera dello scultore Alberoni. Fu eretto per iniziativa dell'Accademia delle Scienze nel 1867.


Stazione di Porta Nuova Altre immagini

Vi passano i primi tram elettrici delle linee "Corso Vinzaglio" e "Barriera di Milano-Ponte Isabella". Appare evidente che, nonostante il traffico tranviario, la strada appartiene ancora ai pedoni. Questi delle fotografie sembrano attenti a non rompere un legame sicuro con la città, contegnosa e quieta. Corso Vittorio si chiama ancora Corso del Re. Già all'inizio del secolo il traffico vicino alla stazione era intenso. Tra i tram, biciclette, carri e carretti a mano, pedoni, compaiono timidamente le prime automobili.

da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa) e da 365 Volte Piemonte Ed. Il Punto

da supplemento de La Stampa

Interno di Porta Nuova (foto dei primi 1900)

La stazione ferroviaria era ormai la versione moderna della porta della città. Costruita tra il 1860 e il 1868 al posto del vecchio "imbarcadero" della linea ferroviaria Torino-Genova. Aveva una copertura ad arcata in ferro giudicata un capolavoro. Durante la seconda guerra mondiale è stata demolita per recuperare il ferro.


Via Sacchi Altre immagini


L'ingresso di via Sacchi da Cso Vittorio E.II con l'Hotel Suisse sull'angolo

Dopo che via Sacchi diventa corso Turati vi è un primo ponte cavalcavia che è quello di corso Sommeiller (sotto) e poi vi è un'altro ponte cavalcavia che attraversa la ferrovia collegandosi con corso Dante (sopra)

 

Scorre parallela all’ultimo tratto della ferrovia, quello che porta alla stazione di Porta Nuova, tra l’incrocio con corso Sommeiller e la confluenza con corso Vittorio Emanuele. E’ il 26 aprile 1852: durante i preparativi per il trasferimento in luogo più sicuro delle regia officina per la fabbricazione delle polveri da sparo e della raffineria dei nitrati di zolfo, situate nel cuore del Borgo Dora detto anche Borgo Pallone (da cui il termine dialettale Balòn), succede l’irreparabile. All’improvviso, per cause imprecisate, un’ampia porzione della fabbrica salta in aria insieme a cinque tonnellate di polvere da sparo, causando la morte di 26 civili. Quasi tutte le case vicine vanno distrutte, ma la tragedia potrebbe assumere dimensioni inimmaginabili. Soltanto l’eroismo del sergente dell’arma di artiglieria Paolo Sacchi, a capo di un gruppetto di coraggiosi, evita il peggio: costui, con incredibile eroismo, riesce nell’impresa di isolare le fiamme dalle centinaia di barili di polvere esplosiva rimasti intatti.Durante la consegna di una delle tante onorificenze ricevute. Paolo Sacchi si schernì: “E’ stata la Madonna della Consolata a proteggere la città, non io”
Di fronte a corso Stati Uniti vi era fino agli anni 60 del 900, una passerella che collegava via Sacchi con via Nizza come si evince anche dalla scalinata nella foto sopra che venne eliminata per far posto al sottopasso, chiuso fine anni 80.




Dalle parti di corso Stati Uniti vi è corso Montevideo e la casa nella foto è quella che vi è ancora oggi al n°58
Corso Stati Uniti (ex Duca di Genova) Altre immagini

Questo corso fu in parte aperto nel 1847 e dedicato al fratello di Vittorio Emanuele II (Ferdinando Maria Alberto Duca di Genova) nel 1858. Il corso fu poi prolungato fino alla ferrovia quando fu spostata piazza d'Armi nel 1874.