TORINO

VIA CORTE D'APPELLO
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Da via Milano a piazza Savoia, la via corre parallela a via Garibaldi. Al n° 16 vi è la Curia Maxima, come viene chiamato il vecchio palazzo di Giustizia, in un'isolato che era composto a suo tempo dalle carceri senatorie che ocupavano la maggior superficie della parte di via San Domenico e si estendevano sino all'angolo di via S. Agostino; in via Corte d'Appello vi era l'entrata del Senato, una costruzione non molto grande con vasto portone. Le carceri rimanevano separate dal Senato. Questa via ha visto passare molti personaggi, specialmente nel periodo fascista per i processi contro chi non la pensava con il regime di allora, ma anche protagonisti di grandi «fattacci».
VIA DEL CARMINE
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Il continuo di via Corte d'Appello da piazza Savoia a corso Principe Eugenio, la via trova la sua denominazione dalla chiesa omonima. Nei quartieri militari ha la sua massima bellezza con i portici che si affacciano in corso Valdocco, via trafficata, ma molto riservata.
VIA BELLEZIA
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Verso Piazza IV Marzo
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Verso Via Garibaldi
Nel 1807 il consigliere municipale Prospero Balbo propose di intitolare una via all’avvocato che a soli 26 anni venne nominato primo cittadino, e che nel 1630 si batté con tutte le sue forze per arginare la terribile pestilenza che in città causò ben 8.000 morti. Dopo la morte, avvenuta nel 1672 all'età di 70 (alta per il periodo), Bellezia fu sepolto nella chiesa dei Santi Martiri di via Garibaldi. Al n° 4 della via vi è una lapide, collocata nel 1866, che ne ricorda la sua residenza. La via attuale, dopo decenni di dimenticatoio, è resuscitata a nuova vita grazie al recupero urbanistico del quadrilatero romano e alla movida torinese che se ne è impadronita. Numerosi sono i locali di questa arteria stretta e un po’ scura, che parte da via Garibaldi per spegnersi in piazza della Repubblica, interessata più di altre da significativi piani di recupero. Come quello che prima ha dato origine ad un complesso residenziale e ad un piccolo giardino pubblico cintato al posto di un parcheggio nei pressi di via San Domenico, e che poi ha bonificato i due palazzi posti uno di fronte all’altro quasi all’angolo con via Santa Chiara.
fonte: La Stampa (Maurizio Ternavasio)
VIA PRINCIPE AMEDEO (già d'Angennes)
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da piazza Carignano verso via Roma
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da via Roma verso la collina
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da piazza Carignano verso la collina
Parallela di via Maria Vittoria parte da via Roma e termina in piazza Vittorio, ma è percorribile solo in senso opposto. In questa strada non mancano interessanti spunti storici; la via si chiamava un tempo «contrada del Teatro d'Angennes», perchè qui era un teatro che nel Settecento era detto «teatro Gugliemone» dal nome del suo gestore, nella casa dei marchesi d'Angennes. Vi recitavano solitamente compagnie francesi. Ora è il teatro Gianduja. All'incrocio con via San Massimo al n°36 vi è il palazzo Tapparelli d'Azeglio, dove nel 1798 nacque Massimo d'Azeglio, pittore, letterato,uomo politico e ministro predecessore del Cavour.
VIA CARLO ALBERTO (già delle Gabelle)
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da Via M.Vittoria verso la piazza
Una delle più importanti arterie del centro cittadino, fitta di negozi, spezzata appena da un breve slargo all'incrocio con via Andrea Doria, via Bodoni e via dei Mille. La via si apre poi, all'incrocio con via Cavour, nella piazzetta Madonna degli Angeli. Tra i palazzi ragguardevoli troviamo il Birago di Borgaro e il Campana. Ricordiamo inoltre che al n°6 vi è una lapide che ricorda il soggiorno torinese di Friederich Nietzsche, lo scrittore definito pazzo per il suo modo estroso di fare.
VIA MARIA VITTORIA
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da via Roma
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da via Lagrange verso via Roma
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da via Lagrange verso Po

Maria Vittoria Dalpozzo principessa della Cisterna era la consorte del Principe Amedeo.
Il primo tronco della via nel secolo scorso(1800) si chiamava contrada di San Filippo, giacchè fiancheggia il sagrato della chiesa degli Oratoriani; il secondo, da piazza Carlina a via Plana, contrada del Soccorso, dalla presenza, a fianco di Santa Pelagia, del Pio Istituto per l'educazione delle fanciulle; il terzo, che si spinge fino ai murazzi del Po e digrada verso il fiume, contrada dei Tintori di seta.
La nota caratteristica di Via Maria Vittoria è data dai numerosi negozi di oggetti d'arte antiquaria, onde le riuscirebbe meglio il nome di via degli Antiquari, di arcaico suggestivo sapore medioevale.
In via Maria Vittoria vi sono numerosi stabili di pregio: tra questi il palazzo Turati, già Asinari di S.Marzano e quello Dal Pozzo della Cisterna (noto come Palazzo Cisterna), sede della Provincia..

VIA ACCADEMIA ALBERTINA (già della Posta)
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da Via Po a piazza Carlina

da piazza Carlina verso corso Vittorio E.II
Via dedicata all'accademia le cui origini risalgono al 29 agosto 1678, quando la duchessa reggente, Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, fondò l'Accademia dei pittori, scultori e architetti, al n.4, 6 e 8. Al n.2 morì il 15 gennaio 1866, Massimo D'Azeglio.
VIA GIOLITTI (già dell'Ospedale)
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La via, anticamente denominata «dell'Ospedale», con l'ultimo tratto detto «del Fiume», prendeva nome dall'Ospedale maggiore, il più antico di Torino, dedicato a S.Giovanni Battista, patrono della città. Strada un tempo piena di Istituti scolastici come l'Istituto femminile Aporti-Boncompagni al n°16, il S.Giuseppe al n°29, il Rosmini, delle Rosine e l'Istituto Minerva. Appena dopo via Bonafus sulla sinistra si trova la chiesa di San Michele con l'inizio dei giardini Cavour.
VIA CAVOUR
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dal Monte dei Cappuccini

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da corso Cairoli

Da via Roma al corso Cairoli è il proseguimento di via Arcivescovado. La strada immette in un quartiere aristocratico, legato al periodo di Torino capitale subalpina, con buone testimonianze dell'architettura neoclassica. La prima parte si deve al primo ingrandimento urbanistico, è arteria elegante, con negozi di gioielleria, argenteria, tappeti. Procedendo verso il Po, appena superata via Carlo Alberto, sulla sinistra vi è il palazzo che ospita le gallerie Principe Eugenio, insieme di prestigiosi commercianti d'arte, d'atiquariato. Pochi metri dopo, al numero 17, vi è la sede della Bolaffi, casa nota in tutto il mondo del collezionismo filatelico. In via Cavour, oltre al palazzo omonimo,hanno trovato sede alcuni importanti istituti bancari rendendo più attiva e commerciale un'arteria che una volta appariva, almeno in certe ore, poco frequentata, quasi deserta e, soprattutto, avvolta dal silenzio.