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Moasca(At)

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Situato 24 chilometri a sud del capoluogo, Moasca domina la valle circostante dall'alto di un colle. Al paese si arriva lasciando la Asti-Canelli all'incrocio presso la frazione Annunziata e percorrendo la strada in salita che giunge sulla piazza Castello.
Il territorio comunale si estende sui rilievi collinari compresi tra i fiumi Belbo e Nizza.
Due sono le interpretazioni date al toponimo: una derivazione di origine ligure, per il suffisso terminante in -asca con significato di "terra, città in mezzo all'acqua", e il nome Muasca segnalato nel 1198 dal Codex Astensis, come prediale del nome personale romano Modius. La storia di Moasca è strettamente legata a quella del Castello, che sorge nel cuore del paese, di cui rimane oggi solo una parte della facciata di levante, con all' estremità due imponenti torrioni cilindrici. Costruito verso la metà del XIV secolo su una precedente fortificazione, il castello era ancora abitato e utilizzato nel secolo XIX e descritto come degno di ammirazione da un erudito astese, l'avvocato Gian Secondo De Canis.
La sua rovina iniziò dal secondo dopoguerra con crolli e abbattimenti. Ultimi proprietari del castello furono i Musso di Laigueglia e infine fu acquistato dal comune. Nel centro del paese, oltre alle rovine del castello, si trovano la Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e il municipio. A sinistra della parrocchiale, la pregevole Chiesetta di San Rocco, in cotto, con campanile e portico, ricorda che nel Seicento era sede di una confraternita di penitenti, i Battuti.

(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore)